Il termine trombocitopenia, o piastrinopenia, indica la carenza di piastrine nel sangue. Interessa circa il 4% della popolazione e il più delle volte viene scoperta casualmente.
Quando il numero delle piastrine è compreso tra 100 e 150 miliardi per litro di sangue non si corre alcun rischio, ma quando il valore scende a valori compresi tra 50 e 100 si può andare incontro a emorragie in occasione di traumi, parto, interventi dentistici o chirurgici. Al di sotto di 50 possono verificarsi emorragie spontanee a livello della cute o delle mucose, quali lividi, sanguinamento dal naso e dalle gengive.
Nei casi più gravi le emorragie interessano il cervello o l’intestino e possono essere fatali. Nella maggior parte dei casi la trombocitopenia è acquisita e può dipendere dalla formazione di autoanticorpi o dallo sviluppo di altre malattie, più raramente è ereditaria e quindi presente sin dalla nascita.
La terapia dipende dalla causa scatenante della malattia. I soggetti con conta piastrinica bassa e sanguinamento anomalo non dovrebbero assumere farmaci che compromettono la funzione piastrinica e devono essere trattati direttamente in ospedale. In presenza di un’emorragia grave, si può ricorrere a una trasfusione di piastrine.
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